I PROVINI SONO INIZIATI!!!!!

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  1. = Ariel =
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    Ariel quella mattina si svegliò tutta eccitata scese dal letto facendo una specie di salto e ballando per tutta la stanza canticchiava felice "oggi è il giorno dei provini....oggi è il giorno dei provini hhahaha" rideva ballava e cantava..eh si oggi era il famoso giorno delle audizioni oggi lei e la sua nuova amica Rapunzel avrebbero scelto i partecipanti per formare finalmente la loro amata band.
    Ariel si vestì in fretta si mise un paio di jeans stretti e una canottiera color verde acquamarina sopra poi aggiunse una collana a forma di conchiglia e si mise un braccialetto di perle che tintinnava ogni volta che ariel muoveva il braccio si spazzoló forte i capelli li tirò indietro e si guardò allo specchio "mmm niente male" inclinò la testa e osservò la sua figura riflessa nello specchio fino al minimo particolare raccolse il pigiama e lo adagiò sopra al cuscino lo stesso fece con la divisa scolastica la prese e la posò sopra il letto ...era pomeriggio e le.lezioni a regola non ci sarebbero state quindi ariel non aveva l'obbligo di indossare la divisa un sollievo per lei perché se non fosse che nella divisa ci fosse stato il verde tutto quel nero era orribile per ariel.
    Preso lo zaino uscì dalla sua camera e scese in sala comune dove un paio di suoi compagni stavano studiando e si stavano rilassando la ragazza non li guardò più di tanto arrivó alla porta e uscì in corridoio...ariel sapeva bene che doveva cercare la stanza delle necessità e che non era facile trovarla dato che la stanza appariva solo a chi ne aveva estremo bisogno ...però sapeva che si trovava in una certa ala del castello così tenendo lo zaino stretto nella spalla si incamminò non vedeva l ora di iniziare le audizioni e scoprire il talento nascosto di uno dei suoi compagni.
    La ragazza arrivò finalmente davanti ad un muro enorme ma ahimè in questo enorme muro non c era nemmeno una porta iniziò a tastare il muro con le mani appoggiando anche la testa nella vana speranza di sentire qualdosa ma nulla....forse aveva sbagliato luogo? Forse non era quello il muro che stava cercando. ...o forse ariel non ne aveva così bisogno.
    La ragazza scosse la testa poi fissò il muro era decisa a entrare in quella stanza! Aveva bisogno di entrare in quella stanza! Iniziò a percorrere con la mano tutto il muro ma nulla....prova a passarci sopra la bacchetta ma neache quello funzionò. ....ariel si appoggiò con le spalle al muro delusa pensava a come poteva fare i provini se non trovava quella stanza e senza provini il suo sogno di cantare e formare la band non si sarebbe potuto realizzare non avrebbe mai potuto sentire la musica e le sue melodie. Ariel si passò una mano tra i capelli ma all improvviso qualcosa dietro di lei si mosse o meglio si aprì e la ragazza cadde all indietro battendo la schiena ....e quando si rialzó tutta dolorante si trovò all interno di una stanza meravigliosa alle pareti spartiti musicali al centro della sala una specie di palco che si affacciava su un tavolo con due sedie sopra il palco c erano già tutti gli strumenti necessari le chitarre, la batteria, i microfoni, i bassi perfino un pianoforte. ....wow...certo non erano in ottime condizioni ma questo non era un problema infatti grazie alla famiglia di ariel la ragazza aveva potuto prendere da casa sua tutti gli strumenti musicali necessari per i provini....ariel volteggiava come una libellula per quella stanza quello era il suo mondo: la musica.
    Prese dallo zaino un foglio e una piuma e iniziò a segnare gli strumenti controllo che il palco fosse ben saldo e sicuro poi scese si avvicinò alle finestre e aprì le tende lasciando passare la luce che illuminava la stanza era una giornata stupenda il cielo era limpido il vento accarezzava le foglie degli alberi nulla nulla avrebbe mai potuto rovinare una giornata come quella. Ariel prese posto al tavolo e aspettò che la sua amica la raggiungesse.
    adesso tocca a Rapunzel a rispondere poi chi si è segnato può fare il suo post ^^ mi raccomando via libera alla fantasia ^^ massimo 2 post post a testa
     
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  2. *Evelin
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    Finalmente arrivò il giorno tanto desiderato, il giorno di una grande novità in tutta la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, le "audizioni"!.
    Rapunzel si svegliò completamente assonnacchiata poiché la sera prima aveva preparato tutto ciò che riguardava lo straordinario evento.
    Capelli decisamente scompigliati, occhi serrati e segni di bava al lato della minuta bocca rosea, un vero è proprio "splendore".
    Notò l'orologio a cucù appeso nella sua stanza, <<No....nononononono non è possibile..perché oggi..ARIEL!!..miseriaccia!!!. >>, saltò fuori dal letto come un gatto selvatico contro la preda. Lavò per bene i denti, pettinò i suoi pesanti e lunghi capelli, indossò un paio di shorts e una magliettina lilla a maniche corte. Era in ritardo di venti minuti, sperava tanto che l'amica non la rimproverasse .
    <<Avanti Pascal vieni anche tu!..>>, disse al famiglio che con un balzo saltò sulla spalla della giovane.
    Non potè mancare la sua migliore amica, la chitarra acustica di nome "flower".
    Scese immediatamente le scale cadendo improvvisamente sul penultimo gradino. Quattro ragazzini del terzo anno ridacchiarono rumorosamente ma non fu abbastanza per rallentare il suo passo da perfetto ghepardo inferocito.
    Corridoi..questa volta toccava a lei accedere alla misteriosa stanza. Si dice che compaia in caso di estrema necessità..e in effetti lo era parecchio..in ritardo per giunta!.
    Toccò qualche mattone ma nulla..il fiatone smisurato le stava mangiando la gola, dopo tutta la corsa non poteva non accedere!. Finalmente la stanza magicamente si aprì grazie al tocco del grazioso camaleonte. Rapunzel rimase sconvolta e dubbiosa..perché non lei non si aprì?, ma questo non era davvero il momento per pensare ad una cosa del genere. La stanza di per se era molto arredata, al centro un bellissimo palco teatrale e tantissimi strumenti musicali sparsi in tutta l'area, la famiglia Stone era davvero ricca per permettere tale lussuosità,m sorrise al solo pensiero dio provare tutti quei fantastici stumenti. Notò una figura danzate in fondo alla sala, <<Ariel!>>, affermò. Qualche istante dopo le due ragazze si abbracciarono, <<Oh Ariel..mi dispiace per il ritardo..come vedi ho portato la chitarra!..Sei pronta per una nuova avventura??. >>, chiese decisa e sorridente. Le strinse la mano fiduciosa della prova che stavano per attraversare.
    Le audizioni erano ufficialmente iniziate!!.
     
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  3. Els@ Eveline Sw@n
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    In quei giorni Elsa si era presa un pò di stacco dallo studio, gli esami M.A.G.O. erano stati rimandati a causa degli ultimi eventi accaduti nella scuola e la ragazza, nonostante fosse rimasta delusa da questo per il via che aveva preso nella preparazione degli esami, era comunque serena e, per certi versi anche sollevata perchè nessuna delle persone che conosceva era rimasta ferita o qualcosa di peggio.
    Poche settimane prima, Elsa era anche venuta a sapere dell'esistenza niente meno che ... di una BAND MUSICALE MAGICA, proprio li ad Hogwarts, nata dall'idea di due ragazze della scuola: Ariel e Rapunzel; la prima non la conosceva bene, se non di sola vista, mentre la seconda la conosceva meglio e purtroppo c'erano state delle controversie tra di loro, anche se non dirette, per un motivo: il battibecco che Flounder Dorian aveva messo in giro su di lei e Artù quando quest'ultimo stava ancora frequentandosi con la tenera biondina tassorosso, era stata male per settimane, forse anche mesi, al solo veder soffrire il suo migliore amico per un pettegolezzo che la riguardava, ma ormai era acqua passata, ora c'era Jack nella sua vita e ciò che importava ora era coltivare il rapporto con lui e andare avanti con la sua vita.
    Dunque, la giovane Swan, della casata di Grifondoro, aveva così passato le sue ultime settimane ad Hogwarts, preparandosi per le audizioni della Band musicale della scuola, alle quali si sarebbe presentata per il ruolo di pianista; in realtà Elsa amava cantare sin da piccola ma le voci nella band erano già presenti e, dato che la sua seconda passione era il pianoforte che suonava dall'età di 6 anni, pensò che anche quel ruolo sarebbe stato fantastico e interessante e poteva comunque darle la possibilità di stare con persone nuove, ampliando le sue conoscenze, e amicizie, nella scuola.
    Aveva impiegato qualche giorno, tra indecisioni e passioni varie, ma alla fine aveva scelto: aveva trovato la canzone adatta da presentare alle audizioni, allegra e che la rappresentasse, scritta da lei stessa e, aveva passato interi giorni a provarla, adattandola al ruolo per cui intendeva proporsi: pianoforte.


    *QUALCHE GIORNO PRIMA DELLE AUDIZIONI*


    Chiusa nella sua stanza, la gelida grifondoro provava e riprovava la sua canzone per le audizioni, ma non riusciva a trovare la concentrazione necessaria quel giorno, probabilmente per il nervosismo pre-audizioni, fatto sta che decise di prendere tutto e andare a fare delle prove al lago nero; il silenzio e il solo rumore delle acque del lago contro i margini della collina che si affacciava sul lago stesso, la rilassarono talmente tanto che in un pomeriggio riuscì a risistemare ogni difetto più piccolo che aveva trovato nella canzone e nel testo in modalità pianoforte << bene ... direi che ci siamo ... >> disse infine la ragazza alzandosi << ... e ora ... proviamola un'ultima volta prima di domani ... >> si allontanò dal lago nero e tornò alla sala comune grifondoro, entrando poi nella stanza e mettendosi a suonare un'ultima volta la canzone al pianoforte << perfetta ... >> pensò tra se << ... ora stop ... i giochi si concluderanno domani alle audizioni >> disse infine tra se sistemando tutto nel cassetto del comodino.


    *GIORNO DELLE AUDIZIONI*



    Il giorno delle audizioni arrivò più in fretta di quanto Elsa pensasse e l'agitazione prese a scorrere rapida nelle vene e in ogni singola fibra muscolare della giovane Grifondoro; come ogni mattina si svegliò di buon'ora e si fece una veloce doccia, per poi indossare il suo abito migliore e sistemarsi i lunghi capelli biondi davanti allo specchio, con nonchalance << uff ... ci siamo Ice ... è il grande giorno ... >> disse posando lo sguardo sul piccolo micio certosino che inclinò la testa fissandola << ... fammi gli auguri micione ... >> si avvicinò dandogli un piccolo buffetto sulla testa, prese le sue cose e uscì dalla stanza e dalla sala comune grifondoro avviandosi alla stanza delle necessità dove a quanto pare si sarebbero svolte le audizioni per la band musicale di Hogwarts.
    Salì rapidamente le scale e arrivò al settimo piano, dove si trovava la stanza delle necessità, si guardò intorno e dopo breve notò la grande porta della stanza delle necessità, fece un bel respiro profondo ed entrò nella stanza restando ad occhi leggermente spalancati per qualche istante: incredibile era l'aspetto che aveva assunto quella stanza in quel giorno e per quelle audizioni, Elsa ne rimase completamente sorpresa e strabiliata, la stanza delle necessità aveva preso le sembianze di una vera e propria casa discografica.
    Qualche istante dopo, notò in fondo alla stanza, non distante da lei, degli strumenti musicali messi perfettamente in ordine e ad una giusta distanza gli uni dagli altri, scostò poi lo sguardo e notò le due ragazze che stavano all'origine dell'idea di creare una band, si avvicinò lentamente e, quando si trovò di fronte alle due ragazze, alzò lievemente la mano destra portandola a livello del petto a mo di saluto << salve ... sono qui per le audizioni ... >> disse accennando un lieve sorriso << ... mi chiamo Elsa Eveline Marie Swan ... ho 18 anni e appartengono alla casata di Grifondoro ... mi presento alle audizioni per il ruolo di pianista ... >> disse infine accennando un ulteriore sorriso ma questa volta decisamente più serio e con un accenno professionale.
    Fece un lieve cenno in avanti con la testa per poi prendere posto davanti al pianoforte << questa è una canzone che ho composto io ... spero che possa essere interessante ... >> disse con un lieve sorriso accennato posò lo sguardo sul pianoforte e ne notò la marca << wow ... "Blüthner" ... ottima marca direi ... una delle migliori in vendita ... anzi forse la migliore direi >> disse infine sorridendo e posò lo sguardo sull'elegante tastiera dell'elegante pianoforte.


    *INIZIO DELL'AUDIZIONE DI ELSA EVELINE MARIE SWAN*



    Elsa prese un respiro silenzioso e profondo per scacciare del tutto l'ansia e la paura che provava, si rilassò completamente e appoggiò lentamente le mani sul pianoforte e iniziò a suonare:

    - Dal ogni tasto di quell'elegante pianoforte uscirono immediate note armoniose e veloci, accompagnate da un canto lieve e soave, molto orecchiabile della ragazza che, con grande abilità e particolare destrezza suonava e cantava quella melodia e quella canzone da lei composte, come se non avesse fatto altro fino a quel momento; la paura e l'ansia che la dominavano fino a pochi istanti prima ora erano completamente svanite nel nulla, come se niente fosse, come se non avessero mai preso piede nel corpo e ne cuore di Elsa, che ora distese il volto e socchiuse gli occhi, continuando a suonare armoniosamente e con grande passione.
    All'inizio, i primi minuti, era una semplice e armoniosa melodia, solo un lieve suono che pochi istanti dopo iniziò ad essere accompagnato da un leggero e delicato suono che prese a lasciare elegantemente, le labbra della giovane grifondoro, che prese a cantare come se intorno a lei non ci fosse nessun altro se non le persone a cui teneva di più. La voce di Elsa prese un ritmo veloce e gioioso, in perfetta sintonia con le note soavi e veloci della musica di sottofondo che lasciava ogni tasto del pianoforte, seguendo ogni leggero e veloce movimento delle mani della ragazza sulla tastiera. Sembrava, arrivata a metà canzone, che la ragazza stessa fosse diventata un tutt'uno con lo strumento musicale, un insieme di gioia, armonia e suoni leggeri che univano Elsa e lo strumento che stava davanti a lei e, per qualche istante, negli occhi della ragazza si manifestò una sensazione di "amore" per il canto e la musica nella sua totalità, mentre le mani di Elsa si muovevano rapidamente e con destrezza e gioiosità, spostandosi tra le note della tastiera e seguendo la tonalità e le parole che uscivano dalle sue labbra. Ad ogni nota leggermente più alta, le dita di Elsa si sollevavano di più verso l'alto, per poi ricadere lentamente sul tasto del pianoforte: una vera e propria armonia tra le mani della ragazza: mentre la mano sinistra suonava con le dita che si appoggiavano sui tasti, contemporaneamente le dita della mano destra si sollevavano leggermente verso l'alto per poi ricadere sui tasti corrispondenti mentre le dita della mano sinistra al contrario si sollevavano verso l'alto.
    Non c'è che altro dire, un vero e proprio "gioco di squadra" tra le mani che si spostavano rapidamente e con grande destrezza sulla tastiera e la voce della ragazza che seguiva fedelmente ogni singola nota prodotta dalle dita della ragazza. -


    Non si staccò un solo istante dal pianoforte, non smise un secondo ne di cantare ne di suonare armoniosamente, come se fosse diventata un tutt'uno con lo strumento posto dinnanzi a lei e, quando ebbe terminato di cantare e suonare, alzò lo sguardo distogliendolo dalla tastiera e posandolo sulle due ragazze di fronte a lei, facendo un lieve sorriso e un cenno in avanti con la testa, come saluto finale.

    TESTO DELLA CANZONE:



    B-b-better in stereo
    B-b-better in stereo

    I'm up with the sunshine (let's go!)
    I lace up my high-tops (oh, no!)
    Slam dunk, ready or not
    Yeah, show me what you got

    I'm under the spotlight (holler)
    I dare you, come on and follow
    You dance to your own beat
    I'll sing the melody

    When you say, "Yeah," I say "No."
    When you say, "Stop," all I wanna do is go, go, go!

    You (you) the other half of me (me)
    The half I'll never be-e
    The half that drives me crazy
    You (you) the better half of me (me)
    The half I'll always need (need)
    We both know
    We're better in stereo

    B-b-better in stereo
    Oh, oh, oh
    B-b-better in stereo
    Oh, oh, oh

    And when we're together (oh yeah)
    In sweet harmony, oh so rare
    If we could just agree,
    We would go major league

    When you say, "Yeah," I say "No."
    When you say, "Stop," all I wanna do is go, go, go!

    You (you) the other half of me (me)
    The half I'll never be-e
    The half that drives me crazy
    You (you) the better half of me (me)
    The half I'll always need (need)
    We both know
    We're better in stereo

    You say, "It's wrong," I say, "It's right."
    You say, "It's black," I say, "It's white."
    You take left and I take right
    But at the end of the day we both know
    We're better...

    You (you) the other half of me (me)
    The half I'll never be-e
    The half that drives me crazy
    You (you) the better half of me (me)
    The half I'll always need (need)
    We both know
    We're better in stereo

    B-b-better in stereo
    Better in stereo
    Oh oh
    Better in stereo
    Oh oh
    Better in stereo (B-b-better in stereo)
    Oh oh
    Better in stereo

     
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  4. Redapple_
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    Già da mattino sapeva che sarebbe stata una giornata splendida. Il sole spuntava forte dalla finestra, c'era un caldo accogliente nell'aria e tutto sembrava in movimento. Quel giorno ci sarebbero stati i provini per la nuova band della scuola, ne aveva sentito parlare qualche giorno prima e chissà perché le era venuta questa strana idea di iscriversi alle audizioni per entrarne a far parte. Poteva essere un modo per tenersi impegnata, un modo per conoscere nuove persone e fare musica insieme che era una delle cose che amava di più, all'idea era già emozionata.

    Era nervosa, come sempre prima di fare qualcosa che la mettesse al centro dell'attenzione, ma era sicura che sarebbe riuscita a farcela. La concorrenza sarebbe stata tanta e comunque andasse si sarebbe divertita a suonare.
    Il piano e la musica in generale era stato per tanto una sua ancora di salvezza, quando stava ancora con la matrigna tutte le volte che stava da sola in casa si metteva al grande piano in sala e suonava. Suonava qualsiasi cosa le venisse in mente, anche degli accordi casuali ma la facevano stare bene, le facevano sempre sperare in meglio.
    Si vestì con grande cura indossando un vestitino bianco con qualche sfumatura di blu, le sue solite scarpette con il tacco e i capelli raccolti in uno chignon elaborato. Appena fu vestita prese i suoi spartiti da un quaderno e uscì dal dormitorio dirigendosi verso il posto dove avrebbe dovuto esserci la Stanza delle necessità. In quei giorni si era esercitata tanto, aveva studiato una canzone che facesse colpo, era una canzone un po' melodrammatica ma Ella la amava proprio per questo. Non sapeva perché ma a suonarla e cantarla iniziava a pensare alle difficoltà che aveva affrontato nel suo passato e come si era tutto risolto e questo la emozionava tantissimo.

    Appena arrivò nel corridoio del settimo piano le sembrò di sentire qualcosa, una musica provenire da dietro una porta che non aveva mai notato prima. Forse era quella la stanza delle necessità? Stette un attimo ad ascoltare la fine della canzone, era davvero bella e la ragazza che la cantava aveva proprio una bella voce, sperava di essere brava come lei... Le venne una sorta di ansia, forse aveva fatto male a venire li, in fondo non aveva mai preso ne lezioni di piano, a parte quelle che sbirciava delle sue sorelle, e aveva paura di fare brutte figure.
    Prendendo una respiro per farsi coraggio bussò alla grande porta ed entrò.
    Era una stanza enorme, ma molto diversa da come se l'era immaginata, sembrava una sala prove di una vera band. C'erano tantissimi strumenti posizionati a lato della stanza, sembravano nuovi e a Ella venne una forte voglia di suonare quel bellissimo piano che aveva appena finito di suonare la ragazza prima di lei. Dietro ad una specie di scrivania vide le due ragazze che avevano deciso di creare la band. Sembravano molto allegre e simpatiche perciò Ella si avvicinò a loro Salve, sono qui per le audizioni della band... Mi chiamo Cenerentola Blue ho 16 anni sono una Tassorosso disse con un grande sorriso un po' imbarazzato, non sapeva come si svolgevano quelle cose
    Vorrei fare il provino per Pianista... Non ho mai fatto una cosa del genere, anzi probabilmente questa è la prima volta che suono davanti a qualcuno e so che probabilmente non sarò all'altezza delle altre ragazze ma io amo la musica e se non ci avessi provato non me lo sarei mai perdonata... Quindi eccomi qui... fece una pausa prendendo un respiro per tranquillizzarsi.

    Finirò di parlare si posizionò con timidezza sullo sgabello di quel bellissimo pianoforte. Facendo dei respiri profondi posizionò lo spartito davanti a lei con cura. Poi guardò i tasti bianchi e neri, erano così lucidi che aveva quasi paura a toccarli come se li potesse sciupare con un solo tocco. Vorrei suonarvi una canzone che amo da sempre "Someone like you" spero che vi piaccia...
    Prese coraggio con un ultimo respiro e le sue mani posizionate sui tasti iniziarono a premere con sicurezza suonando il primo accordo della canzone accompagnati dal pedale che creava armonia. Da quel momento tutto intorno a lei sembrò fermarsi, proseguiva con le note creando quelle magiche armonie che la facevano sentire libera, senza più restrizioni. Quando la prima strofa stava finendo iniziò a cantare, con voce bassa il primo verso della canzone accompagnato sempre dal suono del pianoforte.

    "I heard that you settled down, that you found a girl and you're married now...
    I heard that your Dreams came true, guess she gave you thing I didn't give to you..."



    Dopo il panico iniziale iniziò ad acquistare sicurezza, la sua voce si fece più forte e chiara, cantava con dolcezza, senza agitazione, mettendoci tutte le sue emozioni che venivano fuori dalle note di quella canzone. Le mani perfettamente coordinate creavano gli accordi e i suoi melodiosi di quella canzone, le dita leggerissime sembravano volare sui tasti spostandosi da uno all'altro con agilità e destrezza. Suonò e cantò tutte le prime strofe e arrivò al ritornello

    Never mind I'll find someone like you
    I wish nothing but the best for you too.
    Don't forget me, I beg, I remember you said sometimes it lasts in love but sometimes it hurts instead,
    sometimes it lasts in love but sometimes it hurts instead..."



    Quella canzone per quanto lo negasse le ricordava una persona, anzi le ricordava varie persone del suo passato. Le ricordava suo padre e sua madre, le sembrava di essere tornata a anni fa quando suonava da piccola con il padre mentre la madre cantava vicino a loro. Era il suo ultimo ricordo di lei, proprio mentre cantavano tutti insieme nella sua vecchia casa e poi tutto quello sparì, e lui si risposò con la sua matrigna... Le ricordava quel principe che aveva incontrato al ballo, che aveva rapito e poi distrutto il suo cuore nel peggiore dei modi.
    Tutte quei ricordi e sensazioni che le venivano in mente la facevano sentire più forte, e questo si sentiva bene in quella canzone. Le note di facevano portatrici di quelle emozioni mentre la sua voce cantava con passione quel testo.

    "Nothing compares, no worries or cares
    Regrets and mistakes, they're memories made
    Who would have known how bittersweet this would taste?

    Never mind, I'll find someone like you
    I wish nothing but the best for you
    Don't forget me, I beg, I remember you said
    Sometimes it lasts in love, but sometimes it hurts instead..."



    Ed eccoci al finale, lo straziante finale che non avrebbe potuto esserci per lei da quanto le piaceva suonare quel piano. Tutto il ritmo si fece più lento, niente più arpeggi solo accordi semplici e armonizzati tra loro con il pedale che davano una senso di importanza in più a quelle ultime frasi nelle quali lei mise tutta la passione possibile nel suonarle e anche cantarle.
    Dopo l'ultima strofa della canzone rimase solo il piano in sottofondo che continuava e finiva con gli ultimi accordi quella stupenda canzone.
    Finita la canzone Ella era un po' triste, avrebbe voluto continuare a suonare per sempre. Sembrava non volersi staccare da quel pianoforte, era da tanto che non suonava su un piano così e le sembrava la cosa più bella del mondo.
    Alzò lo sguardo verso le ragazze che erano difronte a lei e fece un respiro riprendendo fiato per bene e con un sorriso le ringraziò per il loro tempo.
     
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3 replies since 6/4/2016, 12:47   58 views
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