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.- Faremo in modo che ci bastino! -
Jafar prese una vecchia lampadina babbana rotta dalla sua tasca e la appoggiò sul tavolo.
Prese Grimilde fra le braccia e la strinse a sè, poi le prese la mano e assieme si aggrapparono alla Passaporta. Subito Jafar provò una sensazione strana, nonostante ormai si dovesse ritenere abituato ad usare le passaporte ogni volta era orribile come la prima. Quello che provava era come se un gancio si aggrappasse al suo ombelico e lo strattonasse violentemente. Vorticando per secondi che parvero ore infinite arrivò a destinazione con un leggero mal di stomaco. Si accorse che fra le sue possenti braccia teneva ancora Grimilde stretta molto forte. Adesso la paura di perderla era passata e lentamente allargò le braccia per lasciarla respirare.
Jafar si guardò attorno e poi mostrò il panorama a Grimilde.
L'abbracciò da dietro e le baciò leggermente il collo.
- Le andrebbe di guardare tutti dall'alto verso il basso? -
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La Peg .
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SPOILER (clicca per visualizzare)Continuo role : "Specchio delle mie brame" Tre Manici di Scopa
""Allora...con cosa vuoi andarci a Londra, quattro ore ci bastano?"Disse la donna appendendo un cartello ala porta del Locale. Il servizio ai tre manici veniva posticipato alle ore 12:00.
<< Faremo in modo che ci bastino!>>
Jafar tirò fuori uno strano aggeggio dalla tasca, sembrava rotto. Poi senza troppe parole prese la donna e si aggrappò a quello strano oggetto.....era una Passaporta.
Stupita Grimilde si aggrappò a lui, fortunatamente aveva chiuso il locale per stare sola con il professore... Arrivarono a Londra.
"Ommamma..." Esclamò mettendo una mano sul petto.
"Non mi aspettavo certo una Passaporta Jafar...." Era un poco scossa, non era abituata a viaggiare così, e provò un forte senso di nausa.
"Però sicuramente efficace....." Guardò il panorama che gli si presentò di fronte, Londra, babbani e maghi che vivevano tra loro in piena sintonia o quasi, un luogo lontano ed estraneo alla magia.. -
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Jafar scoppiò a ridere come un bambino.
- Ti ho sorpresa così tanto? -
Era felice e sorrideva come non aveva mai fatto.
- Prendi questo - disse circondandole il collo con una London Pass a suo nome.
Non era facile immaginarlo, Jafar si era preparato in anticipo e aveva organizzato tutto da mesi ormai.
- London Eye? Possiamo farci dare un'ovulo tutto nostro con buffet e champagne, sei interessata? -
Jafar posò le sue grandi mani sul suo collo e le baciò le guance dolcemente.. -
La Peg .
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La donna rimase sorpresa nel vedere l'uomo divertito, era solita vederlo serio e cinico. Gli passò una specie di pass per il London Eye, Grimilde non sapeva cosa fosse.
<<london Eye? Possiamo farci dare un'ovulo tutto nostro con buffet e champagne, sei interessata? ->>
"Mh...perchè no.Solo un folle non è interessato a buffet e champagne" Non era mai stata in un locale a Londra, conosceva poco di quella città, non era solita frequentare babbani.
"Non sono solita a frequentare Londra, portami dove vuoi Jaffy..." La donna smise di guardare il panorama e si allontanò da lui con uno sguardo seduttore.
"Allora? Da dove si passa?". -
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- Da questa parte cara.. -
Jafar le prese la mano e insieme iniziarono a camminare verso l'immensa ruota panoramica. Più si avvicinavano e più diventava grande.
- Spero tu non soffra di vertigini, saremo parecchio in alto fra un po'! -
Mentre i babbani stavano in fila ad aspettare il proprio turno, Jafar fece un segno con la testa ad un uomo ben vestito. Il mago in questione sorrise nel vederlo e gli fece cenno di seguirlo sul lato sinistro, verso la corsia preferenziale.
- Il pacchetto San Valentino è a sua disposizione, troverà ogni cosa richiesta già all'interno dell'ovulo. -
Jafar ringraziò e mentre stringeva la mano al suo amico gli passò dei soldi babbani per dimostrargli la sua gratitudine.
- Prego mia cara...dopo di lei! - Jafar fece spazio a Grimilde così che lei potesse entrare nell'ovulo e poi la seguì.
Al centro c'era un lungo tavolo pieno di stuzzichini. In un angolo c'era una bottiglia di Champagne immersa nel ghiaccio assieme ad un piccolo tavolino con due calici sopra, mentre tutto attorno c'erano dei divanetti su cui potersi sedere. Il pavimento era cosparso di petali di rosa e vicino l'entrata c'era un orsacchiotto di peluche che stringeva un cuore.
Jafar lo raccolse e lo offrì a Grimilde.
- So di aver esagerato, ma tu sei così bella e così stupenda che tiri fuori il peggio di me! -
Jafar avrebbe voluto riempirla di complimenti ma tutto ciò che fece fu avvicinarsi a lei e baciarla sulle labbra con passione.. -
La Peg .
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I due maghi si avviarono verso quella maestosa ruota, era molto piu grande di come sembrava. I grandi ovuli permettevano alla gente di ammirare il panorama senza dover rimanere seduti su quelle scomode panche di fetro delle.giostre classiche.
Arrivarono ai piedi della ruota, c'era tantissima gente in fila, la donna sospirò un poco delusa aspettandosi di dover rimanere fuori.
Poi una cosa inaspettata, Jafar conosceva la.persona addetta ala fila, si salutarono calorosamentee e sotto gli occhi dei babbani scocciati entrarono dentro.
" Ho capito bene? San Valentino? " la donna era un poco sconcertata. Che significavano quelle avance? Perché quell' oculo era li come se li stesse aspettando? Perché Jafar....non si comportava da Jafar?
Entrarono nell'ovulo e la.dichiarazione non tardo' ad arrivare.
Le fece un complimento che feve arrossire la donna.
"Jafar...." disse sorpresa quando l'uomo le.si sbarro' di frontebaciandol dolcemente.
Grimilde si zitti", non una parola di più, non serviva.. -
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- Ho esagerato? - sussurrò mentre staccava le proprie labbra da quelle di lei.
È vero, Jafar non si stava comportando da Jafar, qualcosa lo stava rendendo dolce, o forse era sempre stato così prima che qualcuno rovinasse la sua vita. Jafar non era nato cattivo, lo era diventato a causa di un amore perduto, a causa dell'omicidio di sua moglie e del suicidio della adorata figlia. Grimilde gli ricordava ciò per cui valeva la pena sorridere e lo rendeva docile. Tutto ciò però non significava di certo che Jafar si stesse rammollendo, semplicemente preferiva passare del tempo felice con Grimilde che in classe con stupidi asini come studenti.
- Cosa ti va di mangiare? Il buffet è abbastanza ricco ed io vado matto per il caviale! -
Jafar prese un crostino con sopra delle uova di caviale rosso sangue e si avvicinò a Grimilde per imboccarla.
- Spero piaccia anche a te... -. -
La Peg .
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Le labbra rosse come mele avvelenale, lucide, come se caramellate, si staccarono da quelle del mago. Era nervoso, quasi stupito da se stesso, goffo...carino.
<< Cosa ti va di mangiare? Il buffet è abbastanza ricco ed io vado matto per il caviale! Spero piaccia anche a te...->>
Jafar prese un crostino con caviale di salmone e imboccò la donna. Grimilde diede un morso senza staccare gli occhi grigi da quelli di Jafar.
"Preferisco lo Storione, ma anche il salmone non è male" Disse la donna mandando giù il boccone. Jafar le sembrava il tipo "croccante fuori e morbido dentro" . Aveva la fama di esser un donnaiolo e un professore tosto, una spina nel fianco secondo le chiacchiere del suo locale. Di Grimilde si sapeva poco, una donna tremendamente ricca, di nobili origini, da bambina il suo nomignolo era Regina, e la piccola Grimilde aveva sempre puntato ad esserlo, almeno nel suo piccolo mondo. Prese dalle mani di Jafar il resto del crostino e andò a sedersi su un divanetto dalla parte opposta del tavolo del buffet. " Allora mio caro professore...come ha intenzione di intrattenermi..." Gli occhi grigi e perfettamente trucati guardarono quelli un po selvaggi del mago, sorrise, un sorrisetto beffardo, giusto una leggera curvatura della parte sinistra del labbro..
"Allora....con cosa vuoi andarci a Londra, quattro ore ci bastano?" |
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